IL TERRITORIO
Il vallone La Comba si trova sul versante Opaco, quasi parallelo con il vallone di Valmala, con il quale confina nella sua parte alta e termina con il Colle della Ciabra e il monte Ruccirè (m. 1.831).
Il territorio è particolarmente incassato, quindi ripido, nel tratto più a valle che rimane completamente nascosto allo sguardo di chi percorre la strada provinciale della Valle Varaita.
La parte medio alta del vallone invece si apre a ventaglio e presenta alcuni tratti di terreno coltivabile, discretamente esposti al sole, pur essendo già vicino alla zona dei pascoli montani.
Lassù, dove il vallone si apre, sorge la borgata detta “La Cumba”, tra i 1.065 e 1.217 m. di altitudine, menzionata in alcuni documenti a partire dal secolo XVI.
Vicino alla borgata principale sorgeva un piccolo complesso di edifici disposti a forma di ricetto, detto “La Porta”, capace di ospitare due o tre famiglie di contadini: era un insieme di case basse, affiancate l’una all’altra su due lati, con un cortile interno a cui si accedeva tramite due porte ad arco situate alle due estremità opposte, una a monte e l’altra a valle.
LA CAPPELLA di S. BERNARDO
Tra la borgata “La Cumba” e il ricetto “La Porta” si estende un pianoro detto “Lu Chiot”, dove sorge una cappella che era dedicata a S. Bernardo Abate.
La cappella è già ricordata nel 1533 in un documento del Vescovo Tornabuoni di Saluzzo: abbiamo notizia di una licenza, concessa il 30 giugno a un certo Francesco Morelli di Melle, per costruire una cappella dedicata alla Concezione della Beata Vergine nella frazione “Comba, Ruata dei Morelli”.
Nel 1779, il pittore Giuseppe Bernard viene pagato per la realizzazione di un’ancona.
Nel 1840 a La Comba è presente un cappellano, don Pietro Fino, per il quale viene costruita una casa (edificio contiguo che diventerà sede della scuola frazionale).
Nel 1931-1934 la cappella è re-intonacata e decorata per mano di un certo Tuninetti di Venasca.
Negli anni ’80 si celebra ancora la festa patronale, ma nei decenni seguenti l’edificio subisce un progressivo abbandono che lo porterà a un rapido deterioramento.
Borgata Comba, era il capoluogo del vallone. Durante il mese di maggio alla sera si recitava il rosario e ogni anno la 4ª domenica di agosto si svolgeva la festa di S. Bernardo Abate.
Un suonatore saliva sul campanile e suonava la “baudetta”, un modo caratteristico di suonare la campana a martello, ed un buon gruppo di persone si recava in chiesa, giungendo anche dalle borgate vicine: era un gesto festoso, dettato da solidarietà e legami familiari, ricambiato ogni volta nella circostanza della festa locale detta “Rumiage”.
Appena notte, i giovani si radunavano a far festa attorno al falò sulla cima del Monte Roccia La Gardia. La mattina successiva si recitava il rosario davanti all’altare o facendo i giri (“la novena”) attorno ad esso (la statua del Santo è un acquisto abbastanza recente, intorno al 1950).
Alle ore 11 si celebrava la messa e poi per il pranzo ogni famiglia invitava parenti ed amici per assaporare alcune specialità locali; venivano rifocillati anche i mendicanti accorsi per l’occasione.
Dopo pranzo, il suono della fisarmonica richiamava i giovani e meno giovani per il divertimento. Ci si radunava attorno a un pianoro erboso ben ripulito, situato nei pressi della borgata ma lontano dalla chiesa; le donne da una parte e gli uomini dall’altra.
Si ballava, si cantava, gli uomini giocavano alla “morra” e con i cartelli; si beveva vino spillato da una botte messa in un angolo all’ombra. La baldoria continuava fino all’ora della cena e qualche volta anche dopo il pasto.
IL PROGETTO DI RECUPERO CONSERVATIVO
L’Associazione ha ricevuto questo bene in comodato d’uso gratuito da parte della Diocesi di Saluzzo e della Parrocchia S. Giovanni Battista e S. Eusebio di Melle nell’anno 2009.
L’obiettivo dell’Associazione è quello di recuperare architettonicamente l’edificio e di dare continuità alla tradizione ed al culto del Santo valorizzandone l’aspetto di tradizione e culturale.
Da alcuni anni (2012), l’Associazione ha attivato delle proposte residenziali per i giovani (3-4 giorni) ed altri momenti associativi (ad es. le “Rueido”) che hanno come obiettivo quello di costruire relazioni significative e di crescita anche nella ricerca spirituale e dell’essenziale attraverso l’esecuzione manuale dei lavori di recupero della Cappella.
Attualmente la cappella è tornata agibile dopo molti interventi strutturali e di consolidamento e l’ultimo sabato del mese di agosto è stata ripristinata la funzione dedicata al Santo.
L’intervento svolto dall’Ass. Kerigma si inserisce in altri piani di recupero e valorizzazione del patrimonio storico artistico attivi sul territorio; l’attivissima Pro Loco di Melle organizza eventi per portare i turisti alla scoperta del territorio, e al contempo, in collaborazione con il Comune di Melle, con la Parrocchia del paese e con altri enti, quali l’associazione Valle Varaita Trekking, si preoccupa della salvaguardia e della valorizzazione delle emergenze architettoniche significative dislocate sul territorio.
Alcuni edifici da tempo fanno parte del percorso “Mistà – Architetture del periodo romanico-gotico delle valli occitane in Italia”.
Il recupero dell’edificio avviene integrando le tradizionali tecniche costruttive e i materiali reperiti in loco con le più moderne tecnologie di cui si avvale il consolidamento strutturale, sempre nel rispetto della preesistenza, quale bene culturale tutelato per legge, come richiesto formalmente dalla competente Soprintendenza, in sede di rilascio del nullaosta ai lavori.
Il tutto viene svolto con le risorse dell’Associazione e con l’attivazione di percorsi di Progettazione Partecipata, nel rispetto delle condizioni di sicurezza, di Autocostruzione o comunque di collaborazione fattiva e concreta, quale la prestazione di manodopera che non richieda particolari qualificazioni o competenze professionali.